kr 991 revista italiana 1991
Le nostre bocche
caverne assetate che lambiscono miele
si prestano l'aria
alito che tra le lenzuola divoriamo
il tuo sguardo morde i miei seni
li rende tesi come aculei
che fioriscono negli occhi
le mie labbra lavano il tuo petto
scorrono sulle ascelle
e si trattengono cieche sul sesso
siamo coperti di muschio
erbe umide che abbracciano astri
cosce allacciate che ululano un bacio
in mezzo al corpo
giaciglio profumato di sudori
tatti famelici che si destano al giorno
con i ventri sorridenti
e uno sciame tra le mani
****
Questa astinenza che mi accecó la pelle
e oggi un 'apertura
umida di spasmi e odori di femmina
la tua saliva mi unse come una dea
scuci le mie labbra
carezza tra le cosce
che fa arrendere il mio ventre
con le tue spalle ed eccessi
e il tuo corpo un miraggio senza tempo
dietro la mia morte
e le mie dighe demolite
baciarono le tue rive
***
Fare l'amore senza una parola,
bere dalle nostre ombre e caverne come i piú viziosi;
dibattersi fra gli abbracci fino alla resa,
sentir e che siamo selve vive dove perdere l'anima
e custodire i corpi come statue alate
che versano umiditá per sopravvivere senza freno.
Fare l'amore con gli occhi aperti
come lenti affamate di paesaggi e interminabili ondeggi,
burlare con il sogno il cipiglio,
incrostare lo sguardo nelle membrane,
essere in tutte le parti, senza tempo,
trasgredire il velluto violento nei capelli
audaci firmamenti senza spazio che dominano i fili checi muovono
fino ad immergerci senza riposo e patire la carezza perpetua del desiderio.
Fare l' amore con la cresta eretta dal gemito
e la valle che si inonda di sudori e fragori,
lanciare l'incontrollabile grido dell'orgasmo,
slogare le risa fino a rimanere afoni,
riempire l' aria di sospiri e lamenti
e torcere le vertebre che popolano orizzonti
per nascere un istante dopo ayer respirato il nostro silenzio.
Fare l'amore con tutti gli aromi mescolati
lingue e petti assetati, soffocare nel nostro respiro,
offrire l'aciditá di vampate interminabili
cobra che si intrecciano per asfissiare le sere fino ad oscurarle,
penetrare nelle nostre pelli con il sudore profumato della febbre
e odorare di terre lussureggianti pieni di delizie.
Fare l'amore con la vertigine della navigazione che non tocca mai terra,
inventare con la saliva un pianeta coperto solo di mari
di spume equilibrio tra la calma e le nostre tempeste,
essere bussole magnetizzate nella stessa direzione,
percorrere i litorali di ogni continente, .
ággirarsi passo a passo nel deserto fino ad arrivare alle praterie
penetrare nella boscaglia
e accamparsi nell'intemperie magica della nostra nuditá.
Fare l'amore nei sentieri che evaporano l'ansia di tenersi,
alzarsi in volo nell'incantesimo dell'atmosfera,
torturare con la lontananza la tentazione tattile delle carezze
volatili passati che coniugano ricordi,
liberarci al contatto elettrizzante dei baci
fino a declinare la parola amore in tutti gli 'idiomi
e accettare che la copula abbia una crepa nel suo paesaggio,
questo disastro
di essere nati
con i corpi separati.
Andrea Montiel
(Traduzioni di Valeria Manca)